Attività Chirurgica

Che cos’è la chirurgia

La chirurgia interviene nella cura di determinate patologie che richiedono un’azione diretta sul corpo del paziente: è l’unico intervento medico che agisce in modo così profondo sul corpo umano e che tramite l’anestesia ne implica addirittura la sospensione della coscienza vigile.

Il paziente sottoposto a operazione chirurgica è sottoposto a un carico di preoccupazione e di stress: quindi deve non solo deve affidarsi al medico, ma deve stabilire con lui un’alleanza terapeutica condivisa.

Dato che questa alleanza forte tra medico e paziente è necessaria, prima di descrivere la mia attività spiego in modo sintetico come questa è organizzata.

L’organizzazione

La chirurgia si attua in un contesto ospedaliero strutturato, dove sono presenti risorse materiali e umane impegnate perché avvenga in modo sicuro, appropriato e con una tecnologia idonea: ci sono diverse professionalità all’opera da una componente infermieristico-assistenziale alla squadra dei chirurghi.

Questo gruppo di lavoro deve essere diretto da una guida sicura e autorevole, e l’autorevolezza di chi conduce deriva dal suo credito scientifico e tecnico. La guida deve essere anche un maestro: mostra la sua esperienza trasmettendo agli altri chirurghi il metodo, la tecnica e la modalità globale di approccio ai problemi.

Una direzione autorevole ha a cuore la dotazione tecnologica, la capacità tecnica e la conoscenza dei criteri di applicazione della chirurgia e si manifesta nella capacità di guida della squadra di lavoro, che comprende anche la selezione e il riconoscimento delle doti di ogni medico, il coinvolgimento di ciascuno in un programma comune e si manifesta anche nella modalità di rapporto tra medico e paziente.

La squadra di lavoro

Il mio metodo di lavoro consiste prima nell’organizzare, all’interno del mio team, gruppi specifici a cui sono affidati la ricerca e lo studio in un determinato settore di patologie, e successivamente nell’unire ricerche, esperienze e risultati ottenuti in una sintesi, in modo che si possa da raggiungere un quadro di buona professionalità in tutti gli ambiti di cui la chirurgia generale si occupa.

Ognuno dei miei collaboratori, pur specializzandosi, può a sua volta attingere e partecipare al quadro così costituito. Il mio compito è quello di dirigere e sintetizzare conoscenze, competenze e metodi di approccio alla chirurgia. I risultati sono determinati dall’opera di tutta la squadra, con cui c’è un rapporto di scambio reciproco.

L’unione delle diverse discipline

Ma questa squadra da sola non basta: il dipartimento di chirurgia generale cui sono a capo opera nell’Ospedale di Niguarda, uno dei più complessi sistemi ospedalieri italiani, che mette a disposizione le più diverse e complete competenze in ambito sanitario, e la più completa dotazione tecnologica di Regione Lombardia e d’Italia.

È fondamentale costituire una relazione adeguata con questo contesto per ottenere una cura e un trattamento personalizzati per ogni paziente.

Di fronte a patologie complesse l’ospedale di solito si avvale del metodo della consulenza: il paziente riceve l’opinione di più professionisti, nella maggioranza dei casi separatamente. Questo metodo si presenta però come una somma di punti di vista, ma è difficile giungere a una sintesi e quindi a una modalità di intervento condivisa.

Quella che io propongo è invece una corresponsabilità fin dall’inizio della cura: una forma di lavoro che coinvolga un’equipe di specialisti capaci di lavorare insieme riunendosi in incontri programmati per valutare le complessità di ogni singolo paziente: questo metodo ha l’obiettivo di amplificare le domande che possono sorgere grazie all’approccio comune e aumentare le possibili soluzioni terapeutiche.

Da alcuni anni sperimentiamo questo percorso in diversi ambiti delle cure oncologiche, sia a livello dipartimentale sia interdipartimentale, e lo facciamo esclusivamente per una libera iniziativa, al di fuori della struttura di lavoro ufficialmente prevista: in questi casi, ad esempio, fin dalla prima visita ambulatoriale, i pazienti sono valutati in contemporanea dal chirurgo, dall’oncologo e dal radioterapista.

Il mio augurio è che questo diventi un metodo standard: per ottenere questo obiettivo occorre formulare indicazioni su come riordinare dipartimenti e costruire reti di comunicazione interne all’ospedale e tra i diversi ospedali, all’interno della propria regione e a livello nazionale.

 La tecnica e l’insegnamento: AIMS Academy

La mia attività chirurgica avviene sia attraverso la tecnica tradizionale (laparotomica) che tramite procedura mini-invasiva (o videolaparoscopica): questa tecnica consiste nell’introdurre nella parete addominale, attraverso dei fori di accesso, telecamere collegate a un monitor e sottili strumenti chirurgici. Quindi a differenza della procedura di laparotomia opero praticando piccole incisioni di pochi centimetri senza la necessità di aprire la parete addominale.

La pratica di questi interventi ha ormai raggiunto uno stadio di sicurezza ed efficacia pari alla chirurgia tradizionale, ma con vantaggi effettivi per i pazienti:

  • la diminuzione del dolore e del decorso post operatorio,
  • un miglior risultato sugli organi in termini funzionali,
  • una ripresa più rapida delle attività quotidiane,
  • un vantaggio estetico, poiché si riducono sempre di più il numero e la grandezza delle cicatrici.

Per trasmettere in modo adeguato la mia esperienza in questo campo ho progettato e realizzato una scuola, AIMS Academy (Advanced International Mini-invasive Surgery – Academy), opera resa possibile grazie a finanziamenti ottenuti dal Ministero, dalla Regione Lombardia e da fondazioni e aziende private.

Tramite esercitazioni su diversi modelli l’Accademia offre ai chirurghi provenienti da tutto il mondo o collegati in diretta video con il centro la possibilità di apprendere, in maniera pratica e con le migliori tecnologie disponibili sul mercato, la maggioranza degli interventi effettuabili con tecnica laparoscopica, da quelli base a quelli avanzati, e affida il chirurgo in training a un tutor esperto che lo segue e mette a sua disposizione la propria esperienza.

All’interno del progetto AIMS è stata creata anche una società per la ricerca in campo tecnologico, la ValueBiotech, composta da ingegneri e tecnici che stanno sviluppando un prototipo di micro robot per le operazioni laparoscopiche.

L’organizzazione
La squadra di lavoro
L’unione delle diverse discipline
La tecnica dell’insegnamento: AIMS Academy